Investire in metalli preziosi

Investire in metalli preziosi

Oltre all’oro, ottimi investimenti

Chi investe in metalli preziosi, nella maggior parte dei casi, si rivolge all’oro, argento, rame, palladio e platino. Tutti metalli che in certi casi rappresentano un classico bene rifugio mentre altri sono metalli che si trovano in natura ma in quantità decisamente scarse, da qui il loro valore anche in funzione dell’utilizzo industriale che è in crescita, aumentando la domanda e, data la scarsità disponibile, incrementando la valutazione.

Non in tanti, però, considerano un investimento in altri metalli che in alcuni casi sono anche più rari dell’oro, come l’Iridio, il rodio, il Rutenio e l’Osmio. Tra questi uno in particolare, l’Iridio, è interessante per il suo utilizzo in continua crescita, essendo un metallo importante nella produzione ad esempio di Smartphone e altri apparecchi simili in tecnologia.

L’Iridio non è un minerale terrestre, non si trova in natura sulla terra se non proveniente dai meteoriti che sono caduti nel corso dei milioni di anni sul pianeta, tanto che di fatto questo metallo si trova più che altro nei siti dei crateri meteorici in giro per il mondo.

Fino a qualche decina di anni orsono l’Iridio era per lo più ignorato anche a livello industriale per cui il suo valore, sebbene parecchio raro, si manteneva basso: al contrario dell’oro utilizzato anche e soprattutto per gioielli e monili di ogni genere, nessuno si sogna di mettersi al polso un orologio di Iridio mentre con l’avvento dei telefonini che sono sempre più diffusi ovunque nel mondo, l’iridio ha visto schizzare alle stelle la richiesta industriale e con questa anche la sua valutazione. Chi ha investito negli anni passati in Iridio, oggi ha realizzato significativi guadagni.

Come e dove investire

Certamente l’oro è sempre un buon investimento, non tanto per chi è alla ricerca di grandi rendimenti ma soprattutto per chi desidera mettere il proprio denaro al sicuro innanzitutto e guadagnare qualcosa in seconda analisi.

L’Argento non  vale poi così tanto, per cui investire in argento fisico è poco interessante e remunerativo, è più utile e remunerativo investire sulla sua valutazione, piuttosto, attraverso il Trading investendo sulla crescita o sul calo della sua valutazione. Altro discorso, invece, per il Platino che è presente in natura come metallo a se e come altri metalli che fanno, in fondo, sempre parte della medesima famiglia.

Il Platino e il Palladio

Il platino è un metallo decisamente più raro dell’oro, un metallo con caratteristiche in qualche modo simili all’oro, essendo duttile, malleabile quindi facilmente lavorabile ma allo stesso tempo resistente all’ossidazione e alla corrosione, che lo rende ottimo per la creazione di gioielli, anche grazie alla sua naturale lucentezza e resistenza nel tempo senza perdere la sua bellezza.

Anche l’industria ha un gran bisogno di platino, essendo un componente fondamentale per la costruzione delle sonde Lambda destinate alle marmitte catalitiche dei veicoli. Questa alta richiesta che certamente non calerà per tanti anni, lo rende un metallo buono per gli investimenti, soprattutto non fisici. Il Palladio, invece, è un metallo che fa parte della famiglia del platino, scoperto solo nel 1803, un metallo raro con una densità scarsa, duttile e permeabile all’Idrogeno. Tra tutti i metalli della famiglia del Platino è quello che fonde alla temperatura più bassa, “solo” 1555 °C. Il maggiore produttore mondiale è il Sud Africa e ha utilizzi analoghi al platino.

Il principale mercato di riferimento di Platino e Palladio è Londra che nel 1987 ha creato la London Platinum and Palladium Market. Come anche per l’oro la valutazione è espressa in Dollari per oncia. In qualunque metallo dovessi decidere di investire, devi tenere conto che le loro valutazioni sono soggette a significative fluttuazioni, quindi con un rischio di investimento piuttosto elevato.

Redazione