L’artrosi al ginocchio è una condizione al giorno d’oggi molto diffusa. Rappresenta, infatti, il frutto di numerose problematiche di salute del nostro tempo, in primis il sovrappeso e l’obesità. In cosa consiste? Nell’erosione della cartilagine della sopra citata articolazione a causa di un eccessivo carico ponderale – vedi quanto specificato nelle righe precedenti – o di traumi.
Questo porta i due capi articolari a toccarsi, con conseguente insorgenza di dolore (che, a lungo andare, diventa invalidante).
L’artrosi al ginocchio, altrimenti conosciuta come gonartrosi, è una patologia di natura cronica e degenerativa.
Nel momento in cui si riceve la diagnosi – parleremo di questo step in un paragrafo ad hoc – bisogna mettersi nell’ottica che, durante la propria vita, si andrà incontro all’impianto di protesi.
Il momento può cambiare a seconda di diversi criteri, che approfondiremo nel corso dell’articolo.
Tipologie di artrosi al ginocchio
L’artrosi al ginocchio può essere di due tipologie. Ecco quali:
- Artrosi primaria, causata da condizioni come il ginocchio varo o il ginocchio valgo;
- artrosi secondaria, frutto, invece, di eventi di natura traumatica.
Il sintomo principale che porta i pazienti a recarsi dall’ortopedico – chi si trova in Toscana e cerca specialisti affermati, può fare riferimento allo staff del MiniHospital “Sandro Pertini” a Pisa – è il dolore. Questa manifestazione può essere d’intensità differente a seconda del grado di erosione della cartilagine.
Diagnosi
La diagnosi dell’artrosi al ginocchio è molto semplice. Lo specialista, infatti, si basa sia sugli esiti dell’esame radiografico, sia sull’esame obiettivo. In alcuni casi, si può procedere alla prescrizione di una risonanza magnetica.
Cure
Come accennato nelle righe precedenti, il paziente con artrosi al ginocchio va incontro alla protesi. Può cambiare, ribadiamo, il momento in cui viene effettuato l’intervento. Esistono diversi criteri da chiamare in causa. Qualche esempio? L’età. Se la patologia viene diagnosticata dopo i 50 anni, si opta subito per la chirurgia.
Nei casi in cui, invece, il paziente è più giovane, si possono prendere in considerazione altre vie per contenere il dolore. La principale, frontiera che, negli ultimi dieci anni circa, ha fatto passi da gigante, è la medicina rigenerativa.
Vero e proprio punto d’incontro tra biologia e ortopedia, sfrutta la presenza, nel sangue umano, di cellule staminali. Queste ultime possono contribuire a una blanda ricostruzione del tessuto interessato dall’erosione, ma soprattutto alla riduzione dello stato infiammatorio provocato dal contatto tra i capi articolari.
Le procedure di medicina rigenerativa sono indolori e rapide. Si svolgono in contesto ambulatoriale e prevedono il prelievo di una porzione estremamente ridotta di sangue periferico. Quest’ultimo viene centrifugato in modo da separare la componente plasmatica dalle piastrine. Sono queste componenti a essere caratterizzate dalla sopra citata efficacia rigenerativa. Non a caso, vengono iniettate nella zona del corpo interessata dall’erosione articolare.
Protesi del ginocchio: ecco perché non fa più paura
La protesizzazione del ginocchio è un intervento che, fino a una decina d’anni fa, veniva incluso sotto al cappello della chirurgia maggiore. Oggi le cose sono molto cambiate.
Si parla a tutti gli effetti di chirurgia mini invasiva. Tutto parte dall’incisione, che è lunga pochi centimetri. Inoltre, il chirurgo opera in modo da non arrecare offesa alle strutture legamentose. Il dettaglio appena specificato è importantissimo. In questo modo, infatti, si facilita la ripresa.
La protesi stessa è di dimensioni molto piccole rispetto al passato.
Oggi come oggi, si può, in alcuni casi, avere a che fare con veri e propri impianti personalizzati.
Un altro motivo per cui la protesi al ginocchio non deve fare più paura riguarda il fatto che, quando sono presenti le indicazioni giuste, i pazienti vengono inclusi nel cosiddetto protocollo Fast Track, un percorso multidisciplinare che ha il fine di ridurre sia lo stress operatorio, sia la durata del ricovero in struttura.